Vista dell'interno della stanza d'ingresso al piano terra

Piano terra: Le radici bresciane

Ingresso: La famiglia

Primo pannello

Il padre Giorgio (Concesio 1860 – Brescia 1943), avvocato, giornalista, attivo in varie organizzazioni cattoliche e civili bresciane, fu deputato del Partito Popolare.

La madre Giuditta Alghisi (Verolavecchia 1874-1943), rimasta orfana da piccola, studiò in un collegio a Milano e sposò Giorgio nel 1895. Piissima, benefica, caritatevole, fu presidente diocesana dell’Unione Donne dell’Azione Cattolica (1923-1931), che organizzò dando ad essa una salda struttura e indirizzi di apostolato profondamente religiosi.

Il figlio maggiore, Lodovico (Brescia 1896-1990), avvocato, chiamato alle armi nel 1916, partecipò come ufficiale di artiglieria alla I Guerra Mondiale ottenendo la croce di guerra. Nel 1925 divenne presidente diocesano degli Uomini di Azione Cattolica. In seguito collaborò con De Gasperi alla fondazione della Democrazia Cristiana e fu tra i fondatori delle ACLI. Nel 1946 venne eletto consigliere comunale a Brescia e membro dell’Assemblea Costituente. Successivamente, sempre per la DC, fu eletto tre volte deputato e una volta (nel 1963) senatore.

Il secondogenito è Giovanni Battista, il futuro Paolo VI (Concesio 1897-Castelgandolfo 1978). Tra il 1903 e il 1915 frequentò le elementari, il ginnasio e parte del liceo nel collegio Cesare Arici, tenuto a Brescia dai gesuiti, concludendo poi gli studi secondari presso il liceo statale cittadino Arnaldo nel 1916. Nell’autunno di quell’anno entrò nel seminario di Brescia e quattro anni dopo, il 29 maggio 1920, ricevette in cattedrale l’ordinazione sacerdotale dal vescovo Giacinto Gaggia. Dopo l’estate si trasferì a Roma, dove inizialmente seguì i corsi di filosofia della Pontificia Università Gregoriana e quelli di lettere dell’università statale, laureandosi poi in diritto canonico nel 1922 e in diritto civile nel 1924. Intanto, in seguito a un incontro con il sostituto della Segreteria di Stato, Giuseppe Pizzardo, nell’ottobre 1921, fu destinato al servizio diplomatico e, per alcuni mesi del 1923, lavorò come addetto alla nunziatura apostolica di Varsavia.

Il terzo figlio, Francesco (Concesio 1900-Brescia 1971), laureatosi in medicina, lavorò per trent’anni alla Poliambulanza di Brescia ed ebbe incarichi amministrativi in alcuni nosocomi del territorio. Ebbe un grande amore per i poveri, che curava gratuitamente.

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